src="/link/rde7exhibit/static/images/ws/WS7.webp" />

Workshop

WS7 |Assessorato alle Attività Produttive e alle Pari Opportunità di Roma Capitale

Nuove Narrazioni per l'Equità di Genere

Introduzione

Il patrimonio culturale riveste un ruolo fondamentale nella memoria e nell'identità di una società. Tradizionalmente si consideravano patrimonio i monumenti e i siti archeologici, ossia elementi materiali e tangibili, ma la sua concezione si è evoluta nel tempo. Negli ultimi decenni si è affermata una prospettiva critica che rifiuta l'idea di un patrimonio universale e oggettivo, evidenziando come tale concezione privilegi alcune narrazioni a discapito di altre (Smith, 2006). Il concetto di patrimonio si è quindi ampliato, venendo interpretato come un processo sociale, culturale e politico che prende forma dal basso.

Il patrimonio può essere uno strumento attraverso cui i gruppi marginalizzati plasmano le proprie identità, costruiscono comunità e legittimano le proprie azioni. Novoa (2022) propone il concetto di insurgent heritage, strumento di attivismo che promuove la cittadinanza e l'etica di cura legata al luogo. La cittadinanza culturale, secondo Novoa e Delanty (2002), si fonda sul collegamento tra storie individuali e discorsi culturali più ampi, radicandosi in esperienze e narrazioni personali e collettive legate a luoghi specifici.

In questo senso il percorso culturale e politico per l'equità di genere, nelle sue storie individuali e collettive, può essere considerato una forma di insurgent heritage, cioè una forma di patrimonio attivo, in grado di generare nuovi immaginari per il futuro.
Il workshop, in collaborazione con l'Assessorato alle Attività Produttive e alle Pari Opportunità, ci ha fornito l’occasione per riflettere sull'importanza delle istituzioni nella promozione della cittadinanza culturale, che può favorire un dialogo più ampio e plurale sul patrimonio e sul suo ruolo nella costruzione della cittadinanza.

Ente

L’Assessorato alle Attività Produttive e Pari Opportunità lavora per ridurre le disuguaglianze di genere, salariali e di opportunità, implementando le tecnologie emergenti nel tessuto imprenditoriale della città di Roma. Alla sua guida c’è, dal 2020, l’Ingegnera Monica Lucarelli, impegnata nel portare avanti progetti che sensibilizzino sull’impatto positivo di una partecipazione equa. L’Assessorato fa parte della Giunta Capitolina della città di Roma, guidata dal Sindaco Roberto Gualtieri. L’ente si pone l’obiettivo di creare strumenti di comunicazione e attività territoriali per connettere la cittadinanza alle tematiche dell'uguaglianza di genere, mirando ad una rappresentanza bilanciata in tutti i settori. Nell'ambito dell’RDE l’ente ha chiesto agli studenti ISIA di progettare linee creative e concettuali per realizzare strumenti di azione e comunicazione che avvicinino la cittadinanza ai temi dell'equità, per cambiare la cultura di genere nella città. La richiesta dell'ente è pervenuta in forma aperta e interlocutoria, lasciando spazio all’ideazione di proposte libere che si inserissero nel contesto della tutela e valorizzazione del patrimonio, tematiche esplorate nel corso dell’RDE di quest’anno. Gli studenti sono parte del target di riferimento delle campagne di comunicazione lanciate dall’Assessorato, poiché rappresentano la parte di popolazione sensibile e aperta all’ascolto degli stimoli al cambiamento verso situazioni stagnanti e radicate. L’ente ha valutato positivamente l’utilizzo di idee creative applicate a scenari e soluzioni pratiche e realizzabili, necessarie a promuovere un dialogo inclusivo, educare all'equità e creare spazi di partecipazione attiva che coinvolgano tutta la comunità.

Metodologia

Il laboratorio è stato strutturato dal gruppo di facilitazione già a partire dalle settimane precedenti, creando slide utili a comprendere la tematica e a far conoscere la produzione progettuale relativa ad essa, delineando linee guida per il processo di apprendimento, esplorazione, progettazione e produzione che sarebbe stato seguito durante i giorni di workshop.
Durante la settimana ogni giornata è iniziata con un giro di apertura attraverso cui il gruppo potesse entrare con presenza e intenzionalità all’interno dello spazio di progettazione, ed è terminata con un giro di chiusura in cui venivano restituite le cose imparate durante la giornata, quelle piaciute di più o di meno, affinché il gruppo di facilitazione potesse seguire un ciclo di di feedback evolutivo dell’esperienza. Dopo ogni giro di apertura sono stati di nuovo elencati gli obiettivi e il setting relazionale, mirando a costruire un contesto in cui potesse essere privilegiata la collaborazione e scoraggiati il protagonismo e la competizione.

La prima giornata è stata dedicata all’approfondimento della tematica e a un'attività di esplorazione, individuando termini utili per affrontare collettivamente il tema dell’equità di genere. Nella seconda giornata, a partire dalle parole e dalle definizioni emerse, si sono costruiti i gruppi di lavoro. Nelle giornate successive sono state effettuate delle revisioni collettive dove ciascun gruppo ha presentato il proprio progetto e raccolto consigli dalle altre persone, per giungere alla restituzione finale del lavoro all’Assessorato dell’ultimo giorno. L’esperienza si è conclusa con una retrospettiva nella quale ciascun partecipante ha restituito cosa aveva imparato, cosa si sarebbe potuto migliorare e cosa loro stessi avrebbero potuto fare diversamente in termini progettuali e relazionali.

Risultati

Come sostenuto da Manzini e Rizzo (2011), per realizzare trasformazioni significative è fondamentale concepire un design partecipativo che si sviluppi attraverso una rete di piccoli progetti. La proposta progettuale elaborata durante il workshop si compone di iniziative mirate a innescare cambiamenti culturali e sociali a livello locale, con le istituzioni che assumono il ruolo di facilitatori di processi e sinergie provenienti dal basso. In particolare è stato proposto un sistema di eventi, Pluranima, e un servizio, Agire nel quotidiano.

Il progetto Pluranima mira a promuovere l'aggregazione di istituzioni, associazioni, scuole e cittadini attraverso un'iniziativa condivisa. Il nome "Pluranima" unisce "pluralità" e "anima", simboleggiando l'incontro di persone, esperienze e iniziative. L'evento itinerante potrebbe svolgersi nelle aree periferiche della città con l'obiettivo di aggregare, sensibilizzare e fornire strumenti concreti per valorizzare le diversità. Attraverso attività come laboratori, conferenze e performance, si mira a promuovere empatia, solidarietà ed equità. L'evento prevede la presenza di un'installazione modulare che guida i partecipanti nell’ascolto di storie autentiche, narrate in prima persona creando uno spazio di condivisione di momenti ed esperienze. Ogni storia sarà narrata da una "Narrante" e facilitata da una "Mediante". I partecipanti potranno lasciare un feedback sull’ impatto emotivo generato dall’ascolto attraverso simboli e gettoni. Al termine del percorso un totem permetterà di raccogliere storie anonime, creando un punto di connessione tra le persone. La promozione di Pluranima avverrà tramite una campagna di affissione e una di comunicazione sui media tradizionali e digitali. Il magazine mensile Spiegami nasce in sinergia con gli eventi Pluranima, con l'obiettivo di sensibilizzare su tematiche cruciali come equità e diversità, dando voce alle persone marginalizzate. Si propone come uno spazio sicuro, fisico e digitale, per raccogliere testimonianze e offrire supporto professionale, rispondendo a domande tramite il sito web e i totem di Pluranima. Il magazine cartaceo è un pieghevole che, aperto, può essere affisso come un poster; la sua versione digitale, accessibile tramite QR code, offre ulteriori approfondimenti e storie online.

Agire nel quotidiano è un servizio che combatte la violenza di genere creando una rete di supporto locale attraverso attività quotidiane, come parrucchieri e centri estetici, che diventano "sentinelle" capaci di riconoscere i segnali di violenza. Gli esercenti, formati dal Comune, possono offrire supporto discreto, proponendo un secondo appuntamento con esperti per garantire l'anonimato e la sicurezza delle vittime. Il servizio si distingue per l'approccio de-massificato, promuovendo la riservatezza e la diffusione tramite passaparola. Inoltre un programma di formazione continua per gli esercenti, supportato da esperti, assicura un intervento efficace e consapevole. L'iniziativa ha l’obiettivo di sensibilizzare la comunità e creare una rete di supporto che coinvolga attivamente la città di Roma nella lotta contro la violenza di genere.

I concetti elaborati durante il workshop sono stati il risultato di un proficuo scambio e di un processo di apprendimento reciproco tra studenti, studentesse, docenti, tutor e istituzioni. Tuttavia, considerata la delicatezza della tematica trattata e la necessità di intervenire su un ambito sensibile come il tessuto sociale e culturale di una città, risulta imprescindibile destinare adeguato tempo e attenzione alla concreta attuazione di tali progettualità (Fry, 2011), favorendo la costruzione di reti e relazioni complesse e durature.

Conclusioni

La restituzione finale del progetto è stata l’espressione di una settimana di lavoro nella quale si è creato un dialogo aperto e impegnato tra le parti, segno di un virtuoso momento progettuale. L’Ente ha avuto modo di confrontarsi con prospettive diverse e inaspettate e, al contempo, le studentesse e gli studenti hanno avuto l’occasione di interagire con un’istituzione legata al territorio della Città di Roma e alle sue politiche sociali.

Il Team

Un racconto restituito da chi ha vissuto il progetto dall’interno, tra idee, sfide e trasformazioni. Una testimonianza di ciò che accade quando il design diventa esperienza condivisa.

Docenti

Alessandra Giacomelli

Dottorandə

Daniele Bucci Diletta Damiano

Tutor

Giorgia Susta

Studenti

Luca Andreula Alessandro Bellia Silvia Caracristi Rocco Cilurso Maria Del Mar Oncis Edi Galloppa Mirko Gisondi Silke Merucci Ana Maria Mititelu Agnese Prieto Riccardo Rafazindramamy Nausica Serri Filippo Soldi Alessandro Tedeschi Clarissa Tulli Daniele Vallocchia