Workshop
Le aree metropolitane affrontano sfide ambientali sempre più urgenti, tra cui l’inquinamento atmosferico, l’effetto isola di calore e la riduzione degli spazi verdi. L’inquinamento dell’aria è il principale rischio ambientale per la salute in Europa: si stima che l’esposizione agli inquinanti atmosferici causi ogni anno oltre 400.000 decessi prematuri nell’UE (EEA, 2021\) e 47.000 in Italia. La forestazione urbana rappresenta una risposta strategica a queste problematiche, contribuendo a migliorare la qualità della vita, il benessere collettivo e la biodiversità. Un ettaro di foresta urbana rimuove in media 8,5 kg all’anno di PM10, svolgendo un ruolo essenziale nella riduzione dell’inquinamento.
È fondamentale che le amministrazioni locali adottino strumenti efficaci non solo per incrementare il verde pubblico, ma anche per coinvolgere attivamente i cittadini nella sua tutela e valorizzazione. La COP 15 della Convenzione sulla Diversità Biologica ha sottolineato la necessità di integrare la biodiversità nella pianificazione urbana e territoriale, promuovendo modelli di sviluppo sostenibile che bilancino crescita e tutela ambientale.
L’obiettivo del workshop è stato quello di esplorare strategie innovative per comunicare e promuovere il progetto di Città Metropolitana di Roma Capitale, che prevede la creazione di 65 nuove foreste urbane con un milione di alberi piantati sul territorio. Il gruppo di lavoro ha sviluppato soluzioni per incentivare la partecipazione attiva dei cittadini nella cura degli spazi verdi e per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della sostenibilità.
Il verde urbano è un patrimonio collettivo che necessita di tutela per essere trasmesso alle generazioni future. Secondo l’ONU l’urbanizzazione è una delle principali tendenze globali del XXI secolo: oltre il 55% della popolazione mondiale vive in aree urbane, una percentuale che potrebbe raggiungere il 70% entro il 2050, rendendo la forestazione urbana una strategia cruciale per garantire città più vivibili e resilienti. In questo scenario il design assume un ruolo chiave nella progettazione di sistemi di comunicazione e partecipazione che rendano la tutela ambientale un valore condiviso
La Città Metropolitana di Roma Capitale, nata nel 2015 in sostituzione della Provincia di Roma, è l’ente metropolitano più popoloso d’Italia, con 4.225.285 abitanti. Rappresenta e coordina le comunità del suo territorio, promuovendo sviluppo economico, sociale, culturale e ambientale in collaborazione con Comuni, Regione e Stato, e si occupa di pianificazione territoriale, gestione dei servizi, infrastrutture, digitalizzazione e innovazione, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e valorizzare le specificità locali.
Tra le sue molte iniziative il progetto di forestazione urbana mira a incrementare il verde pubblico, preservando le foreste urbane come un patrimonio da tramandare alle future generazioni. Questi spazi verdi non solo rafforzano il legame tra cittadini e territorio ma sono anche fondamentali per sensibilizzare la comunità sulla sostenibilità e coinvolgerla attivamente nella cura di questi ambienti naturali, trasformandoli in una risorsa condivisa. L’ente ha espresso la necessità di comunicare questo progetto e coinvolgere i cittadini nella sua realizzazione, un’esigenza che è stata affinata e strutturata in fase di brief.
Affidare il progetto a un gruppo di studenti ha offerto l’opportunità di esplorare strategie innovative di comunicazione e partecipazione, valorizzando un approccio multidisciplinare. Durante il workshop sono emersi spunti che l’ente non aveva considerato, come l’importanza dell’identità nel rafforzare il legame tra i cittadini e gli spazi verdi, la necessità di una comunicazione mirata per diversi target e il rischio che il progetto venisse percepito come imposto dall’alto. L’ente ha accolto con interesse questi suggerimenti, integrandoli nel brief di lavoro e spostando l’attenzione sulla costruzione di un senso di comunità, sulla diversificazione dei messaggi e sull’adozione di strumenti che rendano i cittadini protagonisti nella trasformazione urbana.
Il workshop, ispirato ai principi del Design Sistemico, ha promosso un approccio collaborativo tra tutti i componenti del team e con l’ente stesso. Dopo un'analisi iniziale dei valori e obiettivi dell’ente coinvolto, gli studenti sono stati suddivisi in gruppi bilanciati per competenze, attitudini e background, per favorire confronto e co-progettazione.
Il percorso progettuale è iniziato con un’analisi del contesto e un sopralluogo che ha permesso di raccogliere dati e interagire con i cittadini tramite interviste. L’approccio user-centered ha consentito di comprendere più in profondità bisogni e criticità. Dall’analisi sono emersi gli obiettivi progettuali, che ogni gruppo ha sviluppato attraverso soluzioni mirate.
Il metodo adottato ha favorito un lavoro sinergico, con team in costante dialogo e scambio. Ogni contributo ha arricchito il processo complessivo, dando vita a una progettazione fluida e dinamica.
Questo modello ha spinto a considerare il progetto non come un insieme di soluzioni isolate ma come un processo integrato in cui ogni scelta ha un impatto sul contesto.
Sono emerse alcune difficoltà, soprattutto nella gestione del tempo: la libertà organizzativa, sebbene stimolante, ha talvolta rallentato il processo, con gruppi che hanno prolungato l’analisi a discapito della progettazione. L’interdipendenza tra team, pur favorendo il confronto, ha causato momenti di stallo legati ai diversi ritmi di lavoro. Inoltre, l’uso di strumenti di ricerca qualitativa ha rappresentato una sfida per alcuni studenti, rendendo inizialmente difficoltosa la raccolta e l’interpretazione dei dati.
Per affrontare queste criticità sarebbe utile una maggiore strutturazione delle fasi di lavoro, introducendo momenti chiave di allineamento per garantire un equilibrio tra ricerca e progettazione. Inoltre una fase preliminare dedicata alla formazione sugli strumenti di analisi qualitativa permetterebbe agli studenti di acquisire maggiore sicurezza nell’applicazione delle metodologie, ottimizzando il lavoro complessivo.
Il progetto Respiro nasce per sensibilizzare i cittadini della Città Metropolitana di Roma Capitale sul tema della sostenibilità, valorizzando il programma di forestazione urbana finanziato dal PNRR. La qualità dell’aria e il benessere collettivo sono al centro dell’iniziativa, che si propone di creare un dialogo attivo con la comunità, mostrando i benefici delle nuove aree verdi e rendendo consapevoli i cittadini dell’importanza di questo intervento. Il progetto di forestazione prevede che le foreste urbane restino inaccessibili per 5 anni, per permettere alle piante di crescere indisturbate. Questo rende necessario un dialogo costante con i cittadini attraverso strategie di breve, medio e lungo termine, in grado di narrare lo sviluppo del progetto in tutte le sue fasi, trasformando l’attesa in un percorso di coinvolgimento attivo. Durante il workshop gli studenti e le studentesse hanno sviluppato diverse soluzioni progettuali per rispondere a queste esigenze.
Il primo passo è stata la scelta del naming: Respiro, un nome evocativo che richiama l’idea di rinnovamento e vitalità, oltre a essere metafora di resilienza. Il payoff Una foresta che cresce fa rumore rafforza il messaggio, sottolineando l’impatto positivo della trasformazione urbana.
Per definire l’identità visiva gli studenti e le studentesse hanno sperimentato quattro diverse strade creative: una prima proposta ha sintetizzato graficamente le chiome degli alberi, trasformandole in elementi visivi stilizzati e riconoscibili; la seconda ha preso ispirazione dagli anelli di accrescimento del tronco, simbolo del percorso evolutivo nel tempo della trasformazione; la terza ha esplorato il concetto di respiro attraverso un’animazione fluida e organica; infine, un approccio più “pop” ha ha preso spunto dalla morfologia delle foglie, reinterpretandole in chiave contemporanea e dinamica. Queste esplorazioni hanno dato vita a una campagna multisoggetto, in grado di raccontare il progetto in modo accessibile e coinvolgente. I visual fotografici sviluppati sono ispirati alla similitudine formale delle strutture naturali con la rete planimetrica dei centri urbani, per enfatizzare l’intima relazione delle foreste con la città.
Per favorire una comunicazione efficace con i cittadini è stato sviluppato anche un
Le soluzioni sviluppate durante il workshop hanno il potenziale per diventare un progetto pilota, replicabile in altri contesti urbani. La loro scalabilità permette di adattarle a diverse realtà territoriali, coinvolgendo un numero crescente di cittadini nella cura degli spazi verdi. Un aspetto da approfondire è il coinvolgimento dell’associazionismo, finora non considerato come attore del sistema. Integrare realtà associative locali potrebbe amplificare l’impatto del progetto, rafforzando il senso di appartenenza e rendendo più efficace la partecipazione dei cittadini nel lungo periodo.
Il workshop si è rivelato un'importante occasione di apprendimento collettivo, offrendo agli studenti la possibilità di sviluppare soluzioni progettuali concrete e accessibili per un tema attuale e complesso. L’esperienza ha mostrato l’importanza di un design che sappia rispondere alle esigenze sociali e ambientali, stimolando una riflessione critica sul ruolo del progettista nel promuovere il cambiamento e la consapevolezza collettiva.
Un racconto restituito da chi ha vissuto il progetto dall’interno, tra idee, sfide e trasformazioni. Una testimonianza di ciò che accade quando il design diventa esperienza condivisa.
Stefano Compagnucci Mario Rullo
Giovanna Merialdo
Julia Bielska
Felis Di Blasi Giorgia Citti Aisha Maria Desnousse Tommaso Gianfagna Alessandro Lupi Alessia Saiu Martina de Massari Livia Innamorati Elisa Spalletta Aurora Tatulli Letizia Baldo Alessandra Fanelli Luca Boscolo Greta Friso Anita Milana Norma Galdieri Francesco Guidi