Elemento Terra è una ricerca sulla ceramica, volta alla sperimentazione materica su uno dei materiali più significativi e utilizzati della storia umana. Le scelte che abbiamo fatto ci hanno portato a trovarci davanti a tutti e quattro gli elementi naturali: Terra, Acqua, Aria e Fuoco. Come in formula matematica abbiamo usato queste quattro entità in quanto termini di un’addizione, vedendo il progetto costruirsi, modificarsi e persino distruggersi. Tutto nasce da una volontà comune di unire in questa funzione una variabile, se possibile, ancor meno controllabile della ceramica: il vetro. Il tutto riuscendo a rimanere “autosufficienti” in tutte le lavorazioni, con l’utilizzo di mezzi alla portata di tutti. Lo spunto iniziale ci è stato dato da tre possibili percorsi: la contaminazione della ceramica attraverso altri materiali, l’alleggerimento delle strutture e la creazione di texture. La sperimentazione è iniziata con l’indagare il materiale ceramico nelle sue mille forme e qualità. Da subito abbiamo trovato un’affinità tra l’argilla in polvere e il vetro, che all’inizio del suo ciclo produttivo è sabbia. L’Acqua, che rende quella Terra polverosa un composto liscio e vellutato, è stata la naturale conseguenza, dando vita alla prima unione elementare. La volontà, a volte dichiarata a volte taciuta, di avvicinarci ad un processo tecnologico che ci permettesse una lavorazione precisa del vetro in una forma chiusa ci ha portato a ragionare sui metodi industriali e a renderci conto di quanto, in questo campo, l’unica possibilità è l’uso dell’Aria. Il processo che abbiamo scelto è vicino a quello della pressofusione, ma, in qualche modo, opposto. Non è l’Aria ad entrare nel materiale, formandolo, ma è il materiale ad avvolgere l’aria, imprigionata nella morbida forma di un palloncino. A questo punto, la sperimentazione è stata necessaria e fondamentale; le variabili di questa parte del processo sono molteplici: le proporzioni tra Acqua e Terra e quindi la consistenza del composto, la modalità di applicazione del composto, la tipologia di palloncino, il tempo e la modalità di essiccazione del composto sul palloncino e infine il giusto momento in cui scoppiare il palloncino per liberare la struttura formatasi senza rovinarla.